Il Tazebao - Bulldog inglese Simplydoor Allevamento Bulldogs Inglesi

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Il Tazebao

13 marzo 2010
Bulldog dell'Anno 2010: Considerazioni


Cane dell'anno: titolo onorifico, ma con impatto mediatico superiore al suo effettivo valore. Creato dagli inglesi e credetemi con una formula molto criticata dagli stessi, di grande tradizione tant'è che i bagni della ormai più famosa palestra d'Inghilterra, il Luton Sporting Center, la leggenda vuole che non vengano puliti a fondo così da mantenere le tracce dei più famosi allevatori inglesi nonché dei visitatori che presenziano da tutto il mondo.
La nostra versione, fortemente voluta da un socio volenteroso, al suo terzo tentativo sulla via di un miglioramento, il Consiglio Direttivo del CIB ne ha preso in mano la situazione. Ecco le mie (e di altri) considerazioni.
Il luogo e l'orario come sempre terribili; mi chiedo, ma cosa ci vuole a fare una manifestazione indipendente, piacevole con alla base la socializzazione tra i vari appassionati della razza?
Considerando che il titolo non è valido a nessun effetto, perché non cercare di rendere la manifestazione più piacevole e trasparente?
Mi spiego meglio. Quest'anno il Consiglio Direttivo, al contrario delle precedenti edizioni, ha invitato come giudici tre persone di cui una sola abilitata a giudicare la razza nelle esposizioni sponsorizzate dalla FCI. Inizialmente all'ordine del giorno era stato invitato (quale presidente del Bulldog Club Spagnolo) il sig. Jordy Recasens, il quale oltre tre settimane fa ha comunicato la sua impossibilità ad intervenire. Va fatto notare che molti Paesi, tra cui l'Italia fino a poco tempo fa, non permetteva ai propri giudici di giudicare esposizioni non riconosciute dalla FCI. Sarebbe interessante conoscere le regole dell'Ente svedese.
Il sig. Sanson ha poi dichiarato di aver invitato il sig. Nyulas, anche lui non abilitato a giudicare anche se allevatore conosciuto e di fama, presidente di un Club nato all'incirca tre anni fa con poco più di 100 soci e la sig. Bonetto, a cui auguro, dopo le dimissioni da presidentessa del CIB, di dedicare del tempo (come il sottoscritto) per diventare giudice a tutti gli effetti.
In merito all'asserzione del sig. Sanson che l'Italia, la Spagna e l'Ungheria sarebbero i tre Club più importanti d'Europa, vorrei suggerire di documentarsi meglio prima di fare certe affermazioni: il CIB vanta poco più di 400 soci, l'Ungheria poco più di 100 e la Spagna circa 200. Faccio notare, solo per onor di cronaca, che il Club Francese (di cui la presidentessa M.me Denise è anche giudice internazionale) vanta circa 1.000 soci e il Club olandese addirittura 1.500. Ovviamente Francia e Olanda sono Paesi europei.
Inoltre se i giudici inglesi sono "noiosi" per il cane dell'anno, mi chiedo come mai vengono sistematicamente invitati a giudicare il nostro Campionato di Primavera nonché il Campionato Sociale? I giudici inglesi di serie A1 (cioè di prima fascia) dei 14 Club di razza in UK sono 80 e credetemi alcuni giudici scelti dal CIB recentemente non fanno parte di questa prima lista.
La passione ha confuso ovviamente alcuni dei partecipanti in quanto essendo stati giudicati non vittoriosi la mattina dalla sig.ra O'Gren, come potevano pensare di avere successo durante lo svolgimento del cane dell'anno?
In questi casi il popolo della sinistra invoca la par condicio, ma di certo non la invoca il sig. Giuria, consigliere anziano del CIB nonché dimissionario per solidarietà alla sig. Bonetto, che con molta probabilità ha giudicato favorevolmente il soggetto di sua proprietà dato che è risultato vincitore della manifestazione. Ovviamente non è una critica al cane, non mi permetterei mai, ma al sistema che trovo inadeguato. Viaggiare, esporre, costa sacrifici e, perché no, denaro; perché allora alienare la passione di molti per colpa di un'idea ed un'organizzazione approssimativa?
Per coinvolgere le persone (e ce n'erano veramente poche a bordo ring) ci vogliono altre idee, altri luoghi ed altre persone.
Va fatto notare che in Inghilterra c'è una buona regola: qualsiasi cane che abbia vinto può partecipare al BOY. In Italia tutti i proprietari di cani che non sono soci, anche se vincitori delle esposizioni più importanti, non possono partecipare al cane dell'anno. Perché? Non dovrebbe essere una passerella per mostrare ai più i cani vincitori?

02 novembre 2009
Perplessità

Vi voglio raccontare un simpatico siparietto successo durante l'esposizione internazionale di Varese.
Come molti di voi sapranno ieri 01 novembre si è svolta l'esposizione internazionale di Varese, che per la nostra razza era mostra speciale.
Come sempre, una volta finiti i giudizi, mi accingevo a lasciare il ring, senonchè mi sento chiamare, era Mauro, un mio conoscente, amatore e profondo estimatore della razza:
"… come ben sai io non sono un allevatore, ma penso di avere una buona cultura sul bulldog ed è un po' di tempo che volevo chiederti come mi devo comportare quando deciderò di accoppiare la mia Matilda…"
"in che senso?"
"sullo stallone da utilizzare"
"bhe in effetti non è un gran periodo però di cani eccellenti ce ne sono, basta saperli scegliere"
"hai detto bene, cani "eccellenti"… sai come la penso, ogni allevatore loda il suo cane e disprezza quello degli altri, quindi ho deciso di farmi "indirizzare" dai giudici. Mi spiego meglio. I giudici sono padroni della costruzione anatomica, dei fini zootecnici, della natura della razza, sono scevri da una visione pedante fine a se stessa dei singoli difetti, sanno apprezzare unilateralmente la bellezza esteriore. Sono al servizio della razza, al suo mantenimento e al suo progresso, non all'ambizione dei singoli allevatori o alla moda capricciosa del mercato. Insomma sono dotati di un assoluto senso di responsabilità, di profonda cultura, finalizzata ad indirizzare, quelli come me, verso il giusto soggetto da utilizzare per il miglioramento della razza"
"sì il tuo discorso è condivisibile, ma non capisco cosa dove vuoi arrivare…"
"come ben sai sono un attento osservatore del mondo espositivo e quando non posso partecipare personalmente, mi documento su internet… ultimamente ho notato come le mie convinzioni facciano però acqua da tutte le parti. Mi son chiesto, ma inutilmente, come sono possibili alcune cose, ma oggi colgo l'occasione per chiederle anche a te"
"dimmi"
"senza andare troppo indietro nel tempo, prendiamo ad esempio le esposizioni del mese scorso (ottobre):
·   Basta Umbra, mostra speciale:
Luvipride Jackpot - Ecc.
·   Messina, mostra speciale:
Buck and Sons Edizioni di Lusso - Ecc. BOB
·   Ivrea, mostra nazionale:
Simplydoor Whisper - MB
·   Varese, mostra speciale:
Buck and Sons Edizioni di Lusso - MB
Luvipride Jackpot - MB
Simplydoor Whisper - Ecc.
come è possibile che, da una settimana all'altra, un soggetto possa passare da una qualifica di MB, all'Ecc o addirittura migliore della razza e viceversa?"
"caro Mauro tu hai ragione, purtroppo non so darti una risposta… c'est la vie!"
Dopodichè ci siamo salutati amichevolmente con uno scaramantico "alla prossima".

20 settembre 2009
Commento alla revisione dello standard approvato dal Kennel Club Inglese

Dopo un tira e molla durato quasi un anno, il Kennel Club ha deciso! Dal 1 ottobre 2009 la nuova revisione dello standard del Bulldog è ufficiale, ma per il momento solo in Inghilterra. Risulta importante precisare che finché la FCI non recepirà le modifiche, in tutti gli stati membri (tra cui l'Italia) si continuerà ad adottare come standard la vecchia revisione datata 16 aprile 2004.
Proprio per la sua funzione guida nella selezione (gli allevatori dovrebbero allevare in riferimento allo standard ed i giudici giudicare avendolo come parametro),credo sia indispensabile che lo standard di razza debba essere rivisto in quelle parti che presentano omissioni e/o incongruenze oppure, per vari motivi, non risulta più consono al periodo. Quando viene approvata una nuova revisione ci si trova a confronto con un avvenimento quasi inaspettato e cioè che, anche se tutto sommato può essere adeguato, il cambiamento crea nelle persone che lo subiscono delle profonde resistenze personali. "Era meglio prima"; "Da quando hanno inserito questa nuova revisione, il bulldog non è più lo stesso"…. Questi e tanti altri sono i feedback che le persone riferiscono quando si sviluppa una reazione negativa ai cambiamenti. Se osserviamo queste reazioni con un certo distacco, ci rendiamo conto che non è tanto importante che la nuova direzione e le nuove decisioni siano giuste o meno, quanto il fatto che la percezione delle persone che subiscono queste modificazioni delle proprie abitudini e delle connotazioni, risulta essere molto alterata, creando dell'allarmismo anche in persone particolarmente intelligenti ed obiettive.
Le modifiche necessarie per un aggiornamento funzionale non devono essere viste con sospetto e preoccupazione, ma come uno sviluppo ed un adeguamento della razza ai tempi. Sono state proposte delle modifiche proprio per rendere il bulldog più armonico nelle sue varie parti, cercando di evitare tutti gli eccessi tollerati fino ad oggi. Sarà un bulldog migliore? Non so, ma sicuramente sarà più consono al periodo in cui viviamo, non dobbiamo dimenticare che le varie revisioni dello standard che si sono susseguite dal 1865 ad oggi non sono altro che un'evoluzione della razza che continua nel tempo.
Mi sento però, di affermare "tutto cambia affinché tutto resti come prima" e come si dice ancora nel Gattopardo, "senza vento l'aria sarebbe stata uno stagno putrido, ma anche le ventate risanatrici trascinano con sé tante porcherie". Esternamente è tutto modificato, ma sotto le apparenze tutto è pressoché come prima, o meglio come le ultime tendenze in fatto di cani "corretti".
L'ultima revisione dello standard sarà un momento di confronto e di dibattito con l'obiettivo primario di fare cultura e diffondere conoscenze sull'evoluzione della razza e della relazione tra allevatori, giudici ed estimatori della razza.
Non bisogna assolutizzare il contenuto del nuovo standard, ma va giustamente interpretato per capire verso quale direzione il Kennel Club prospetta che la razza si orienti nel futuro prossimo.
Ho letto e riletto la nuova revisione e mi sono convinto che il Kennel Club ha voluto sottolineare in modo esplicito che il bulldog dei prossimi anni dovrà essere un cane più vivibile, equilibrato e bilanciato a scapito di soggetti ipertipici che presentano degli eccessi; quegli eccessi che, a ragione, dovranno essere d'ora in poi ghettizzati, anche se saranno necessari alcuni anni.
In linea di massima posso affermare che la volontà del Kennel Club è stata quella di fornire delle linee guida che penalizzano le esagerazioni, con un particolare sguardo rivolto verso il miglioramento della salute e del benessere del bulldog. In sostanza un bulldog più elegante e bilanciato.
Analizziamo punto per punto le novità contenute nella nuova revisione.
Aspetto Generale: non è stato molto stravolto a parte che in luogo di "tarchiato" è stato introdotto "ragionevolmente tarchiato". Il muso non più "corto", ma "relativamente corto", quindi non più estremamente schiacciato, ma leggermente più lungo. Per far capire questa differenza si specifica che il muso deve essere smussato e rivolto "leggermente" verso l'alto, dunque la mandibola deve sì rimontare, ma non necessariamente in modo eccessivo.
Per i veri esperti della razza questa è una precisazione, in quanto già da tempo si privilegiano soggetti che non presentano un muso ipertipico, troppo schiacciato e con canne nasali inesistenti.
Il corpo è richiesto non più "corto", ma bensì "abbastanza corto". Come si può intuire, ciò non significa lungo, ma neanche talmente corto da far sembrare il cane goffo, a scapito anche del corretto movimento.
Il cane dovrà avere membra forti e muscolose, ma senza nessuna tendenza all'obesità. Il  posteriore dovrà essere alto e forte, non è più richiesto che sia molto più leggero dell'anteriore; viene dunque a mancare quella forma a pera esagerata tanto amata dai caricaturisti. In teoria questi posteriori più forti dovrebbero garantire anche una migliore disposizione alla gravidanza per le femmine, mentre nei maschi si aumenterebbe la spinta.
Viene ancora ribadito che i soggetti che mostrano difficoltà respiratorie sono fortemente indesiderati.
Non cambia invece il dimorfismo, infatti, è riaffermato che le femmine non devono essere sviluppate e imponenti come i maschi.
Testa e Cranio: anni fa il cranio doveva essere molto largo, poi si è passati al largo per arrivare ad oggi, al futuro, che c'impone il "relativamente largo". Importante è notare che il "relativamente largo" deve essere valutato in proporzione al corpo e non in senso assoluto. Non c'è mai stato e, mi sento di aggiungere, non ci sarà mai una misura esatta, ma solamente una proporzione più consona ai tempi ed allo sviluppo del bulldog nel mondo cinofilo. Negli anni '70 c'erano bulldog campioni con teste imponenti che vincevano sui ring, ma faticavano a portarle in giro; oggigiorno il bulldog è orientato a 360° verso una vita parallela all'uomo, meglio gestibile e più reale, senza eccessi. Per questo motivo la nuova revisione prevede un cranio "largo e piatto" e non più "molto largo e piatto", ma ribadisco sempre in proporzione al corpo, cioè equilibrato nel contesto generale.
Vista di lato la testa deve apparire molto alta e "moderatamente" corta dalla nuca alla punta del tartufo. Anche in questo caso con l'inserimento del termine "moderatamente", si sono volute eliminare le disarmonie.
Attratti da seducenti foto i neofiti spesso ricercano soggetti con tante rughe e pieghe, forse più accattivanti, ma chi frequenta il mondo delle esposizioni si sarà accorto che non è quello il tipo vincente. Nero su bianco il nuovo standard specifica che la pelle del cranio deve essere "leggermente lassa", con "rughe eleganti", senza eccessi.
Il muso dalla punta dello zigomo al tartufo deve essere "relativamente corto" e la pelle può essere "leggermente rugosa". Nella nuova revisione non compare più il termine "layback", ma viene meglio specificato che "la distanza dall'angolo interno degli occhi (o dal centro dello stop tra gli occhi) alla punta esterna del tartufo non deve essere inferiore alla distanza dalla punta del tartufo all'apice del labbro inferiore". Questo fatto conferma la tendenza a valorizzare anche quello che prima veniva penalizzato (cioè canne nasali leggermente pronunciate), ma ciò dovrebbe migliorare la respirazione, che, causa una canna nasale troppo corta o addirittura inesistente, è sempre stato uno dei problemi del bulldog. Va notato che il parametro "…non deve essere inferiore..." non significa "deve essere superiore".
Le labbra devono essere spesse, larghe e profonde che ricoprono la mandibola sui lati; dalla vecchia descrizione è stato tolto il fatto che non devono coprire totalmente il fronte della bocca. Questo non modifica nulla in quanto anche prima era un eccesso di zelo nella descrizione. I denti non devono essere visibili.
Molti hanno sempre ricercato in modo ossessivo una mandibola il più larga possibile, oggi la nuova descrizione la vuole "forte", ma non più "massiccia", con quella inferiore che sopravanza "leggermente" quella superiore, con una "moderata" curva verso l'alto. Ciò significa che si deve preferire una mandibola non sproporzionata nel contesto generale della testa e viene ripetuto che deve rimontare in modo adeguato e non eccessivo.
Il termine layback, così erroneamente inteso ed interpretato anche in molti soggetti vincenti, oppure rappresentato da taluni graficamente con ipotetiche angolazioni 50/60/70°, sparisce facendo spazio ad una descrizione in cui la ruga sopra il tartufo, quando presente (per cui verranno accettati anche soggetti che ne sono privi), intera o spezzata, non dovrà mai ostacolare in modo negativo gli occhi o il naso. Dunque rughe eccessivamente abbondanti che oltrepassano la punta estrema del tartufo o molto grosse che infastidiscono il campo visivo dovranno essere penalizzate.
Viene puntualizzato che il tartufo deve essere di colore nero, le narici larghe, ampie e ben aperte, quelle quasi chiuse e/o una ruga sopra il naso (roll) eccessivamente pesante dovranno essere fortemente penalizzate.
La descrizione finale della testa rimane pressoché inalterata.
In pratica viene descritta un tipo di testa che già da alcuni anni primeggia sui ring mondiali con giudici di classe internazionale.
Occhi: nulla è cambiato, compreso il colore che viene ribadito deve essere molto scuro, quasi nero.
Collo: in passato si sono sopportate delle giogaie eccessive, con pelle "spessa e rugosa", forse belle da vedere in quanto davano l'impressione di aumentare il volume della testa e la possanza del cane, ma che, di fatto, creavano problemi per quei soggetti un po' esuberanti nel mangiare e/o nel bere; con questo nuovo standard l'esaminatore dovrà ricercare una giogaia più "leggera", con pelle "un po' lassa" e non troppo pendente (eccessiva).
Anteriore: la nuova descrizione afferma che il soggetto deve essere ben cerchiato, con un costato tondeggiante e non piatto, con un petto rotondo e "profondo", non più "molto profondo". Arti anteriori dunque forti, ben sviluppati, muscolosi e dritti, non arcuati o curvi e corti in proporzione alle zampe posteriori, ma non così corti da far apparire il cane lungo o da impedirne l'attività. Questa descrizione risulta più utile per capire che il cane non deve essere troppo basso sull'anteriore, altrimenti con un posteriore appena più alto avremo un soggetto che sembrerà basso e lungo allo stesso tempo.
Corpo e Posteriore: petto ampio, prominente e profondo. Le zampe posteriori abbiamo visto devono essere un po' più lunghe delle anteriori, con garretti leggermente piegati e grasselle "appena" rivolte verso l'esterno. Questa descrizione, anche se può sembrare strano, conferma lo standard precedente, eliminando descrizioni ormai abusate dalla mancanza della conoscenza della razza da parecchi che confondevano una schiena insellata con un corretto roach back. Ora con un posteriore "leggermente" più alto rispetto all'anteriore e con una linea dorsale che, leggermente discendente vicino alle spalle per poi risalire fino alle reni, curvandosi di nuovo più bruscamente verso la coda, deve disegnare un "leggero arco" (caratteristica distintiva della razza),  non ci dovrebbe essere più confusione tra il distinguere una dorsale corretta da una troppo insellata.
Andatura/Movimento: è stata tolta la descrizione che voleva l'andatura "pesante e contratta" per il resto tutto è rimasto invariato, ribadendo il fatto che il bulldog deve muoversi con passi veloci, sulla punta dei piedi, con i posteriori che non devono alzarsi verso l'alto, ma devono rimanere radenti alla superficie del terreno. E' confermato il concetto che un corretto movimento è molto importante.
In conclusione se diamo la giusta interpretazione alla nuova revisione ci rendiamo conto che viene descritto un soggetto che molti allevatori producono ormai da alcuni anni e che primeggiano sui ring, di contro se lo leggiamo estremizzando negativamente i contenuti otteniamo un soggetto che del bulldog è solo un lontano parente, e personalmente non penso che questa sia né l'intenzione del Kennel Club né degli attenti allevatori.
Devo anche constatare che in questi ultimi tempi sono apparse in rete delle anticipazioni su come potrebbe essere il bulldog del futuro, la cui base è presa da disegni tratti dallo standard americano e quindi già in partenza non consoni a quello inglese, che trovo personalmente forvianti. Solo l'evoluzione di questo nuovo standard unitamente al lavoro congiunto degli allevatori, degli esperti e delle varie società specializzate ci porteranno, come è sempre stato, nei prossimi anni (che potranno essere anche molti, due/tre generazioni) ad una quasi uniformità del tipo e come tale dei giudizi. Per cui trovo molto azzardato e semplicistico descrivere addirittura a priori, una razza che, prima di questi disegni, si è evoluta per quasi 200 anni. Complimenti al disegnatore per l'impegno dimostrato, ma per favore siamo realistici. Ho pensato anch'io di fare dei disegni secondo il mio punto di vista, ma se l'avessi fatto mi sarei accorto di essere tra i pochissimi al mondo a sapere ed illustrare quale dovrebbe essere il bulldog perfetto. Solo il futuro potrà parlare per tutti noi.
Queste considerazioni sono personali e dettate dall'amore e dal rispetto della razza e una riconosciuta conoscenza della stessa.


18 settembre 2009
Dimissioni da membro della C.T.

Ringrazio il dott. Martini per quanto fatto e per la relazione da lui così solertemente preparata.
Devo però ancora una volta lamentare il "modus operandi" della CT. Così proprio non và.
Tutte le più elementari procedure di un organo che dovrebbe essere collegiale vengono puntualmente disattese, per non parlare poi delle gerarchie.
Lungi da me fare polemiche sterili, ma come già da tempo ho avuto modo di esternare, penso che una CT così come pensata e strutturata oggi non serve più a nessuno e tantomeno al CIB e alla razza.
La veloce evoluzione del mondo cinofilo a cui abbiamo assistito in questi ultimi anni fa sì che al CD non serva più un organo di staff che debba esprimersi su una pluralità di argomenti dove spesso la competenza è, a dir poco, lacunosa.
Propongo quindi al CD di rivedere la CT così come è strutturata oggi ed individuare di volta in volta un esperto, o un team di esperti, sull'argomento specifico da affrontare, così da aumentare la professionalità del lavoro e ridurre, di conseguenza, i tempi di relazione.
Per questi motivi, nella speranza che questo mio invito sia accolto positivamente e con il giusto spirito, voglio fornire uno spunto di riflessione al CD, ed è sulla base di questo mio pensiero che con la presente rassegno le mie dimissioni da membro della CT, dando comunque la mia più piena disponibilità al CD su argomenti che riterrà a me consoni.
Augurando a tutti un buon lavoro, colgo l'occasione per porgere i miei più cordiali saluti.
Franco Porta


12 gennaio 2009
Risultati del sondaggio: " Siete favorevoli ai cambiamenti contenuti nella revisione dello standard del Bulldog proposti dal Kennel Club Inglese?

Votanti : 110
favorevoli: 17 (15%)
contrari: 86 (78%)
indecisi: 7 (6%)


02 gennaio 2009
Controproposta degli allevatori inglesi alla revisione dello standard avanzata dal KC in italiano

Il Presidente del Bulldog Breed Council, Robin Searle ha convocato un incontro aperto per martedì 30 dicembre per discutere una lettera ricevuta dal Kennel Club la quale stabiliva che non c'era tempo sufficiente per incontrare una delegazione e a meno che una risposta con un'alternativa agli emendamenti fosse arrivata prima del 6 gennaio la versione degli emendamenti allo standard del KC sarebbe stata sottoposta al KC General Commitee per l'approvazione.
Durante l'incontro si convenne sul rivedere i cambiamenti proposti e di votare su ogni singolo articolo dopo averne discusso. Alla fine un documento contenente le proposte dell'incontro è in corso di preparazione e verrà spedito al Kennel Club con le spiegazioni e una lettera di accompagnamento da presentare al General Commitee. Dichiarerà che questo documento è il prodotto della discussione ad un incontro aperto voluto dal Presidente del Breed Council a cui hanno partecipato 40 persone come "bulldoggers" individuali e, tra gli altri, il segretario e il presidente del Bulldog Club Incorporated e che hanno votato ogni singolo emendamento, inoltre una lettera di sostegno è stata inviata dal Bulldog Club Scozzese con più di 1000 firme per una petizione che respingeva la decisione del Breed Council e suggeriva come comportarsi dopo il meeting.Anche questa verrà spedita alle commissioni di tutti i Clubs (probabilmente ai loro imminenti Agm's) e verrà chiesto più tempo al KC General Commitee per fare tutto ciò. E' stata messa molta cura nell'assicurarsi che la conformazione del bulldog non venga cambiata come risultato di questi emendamenti.

Qui sotto sono elencati tutti i cambiamenti proposti.
Bulldog
Aspetto Generale: pelo liscio,
ragionevolmente tarchiato, piuttosto basso di statura, largo, possente e compatto. Testa massiccia, piuttosto larga in rapporto alla taglia, senza però nessun aspetto così esagerata in rapporto agli altri da distruggere la simmetria generale, far apparire il cane deforme o interferire con la sua capaci tà di movimento.
Faccia: Muso corto, ampio, smussato e rivolto verso l'alto. Cani con difficoltà respiratorie sono altamente indesiderabili. Corpo
ragionevolmente corto e ben costruito, membra forti e ben muscolose, in condizione, senza nessuna tendenza all'obesità. Posteriore alto e forte ma in qualche modo leggero in rapporto all'anteriore pesante. Le femmine non così imponenti e ben sviluppate rispetto ai maschili.
Testa e Cranio: Cranio
relativamente largo di circonferenza: visto di fronte appare [molto] alto dall'angolo della mandibola all'apice del cranio, oltre che [molto] largo e piatto. Le guance ben rotonde, ed estese lateralmente oltre gli occhi. Vista di lato, la testa appare molto alta e corta dalla nuca alla punta del tartufo. La fronte piatta con pelle sulla sommità ed intorno alla testa, leggermente cascante e dovrebbe essere finemente rugosa, né prominente nè sporgente. Proiezioni delle ossa frontali prominenti, ampie, squadrate e alte; solco ampio e profondo tra gli occhi. Dallo stop definito un solco largo e profondo si estende fino a metà del cranio, tracciabile fino all'apice. Faccia, dagli zigomi al tartufo corta, la pelle può essere leggermente rugosa. Muso corto, largo, rivolto verso l'alto e molto profondo dall'angolo dell'occhio all'angolo della bocca. Il tartufo e le narici larghi, ampi e neri: per nessun motivo rosso fegat o, rosso o marrone con la sommità rivolta all'indietro verso gli occhi. La distanza tra l'angolo interno dell'occhio (o dal centro dello stop tra gli occhi) alla punta esterna del tartufo non deve superare la distanza tra la punta del tartufo ed il bordo del labbro inferiore. Narici larghe, ampie e ben aperte, con al centro una linea, verticale dritta e ben definita. Le labbra spesse, larghe, ["pendenti e molto"] profonde, che ricoprono ["completamente"] la mandibola sui lati non sul davanti ma che si congiungono frontalmente al labbro inferiore e che coprono i denti. Mascelle ampie, forti ["massicce"] e squadrate, quella inferiore sopravanza quella superiore e che si curva verso l'alto. La piega sopr a il tartufo non deve interferire con la linea del "layback".Visto di fronte le diverse caratteristiche della faccia devono esser e ugualmente bilanciate da entr ambi i lati rispetto ad una linea immaginaria centrale.
Occhi: Visti di fronte, sono situati bassi nel cranio e ben lontani dale orecchie.Gli occhi e lo stop sono sulla stessa linea retta, perpendicolare rispetto al solco frontale. Distanti fra loro, ma con gli angoli esterni entro il profilo delle guance. Rotondi, di forma corretta di dimensioni medie, né infossati né prominenti, di colore molto scuro (per lo più nero) non devono presentare alcuna parte bianca quando il cane guarda dritto davanti. Esenti da qualsiasi ovvio problema oculare.
Collo: Di lunghezza moderata,
["molto"] spesso, profondo e possente. Ben arcuato nella parte posteriore, con pelle un po' lassa ["spessa e rugosa"] intorno alla gola, che forma una leggera giogaia da ciascun lato, dalla mandibola al torace.
Anteriore. Spalle larghe, oblique e profonde molto potenti e muscolate, che sembrano essere "inchiodate" al corpo. Il petto capace, rotondo e
["molto"] profondo dalla sommità delle spalle alla parte più bassa dove si congiunge al torace. Ben disceso fra gli anteriori. Largo di diametro, arrotondato dietro agli anteriori. Costato non piatto ma ben arrotondato. Anteriori molto solidi e forti, ben sviluppati, disposti ad ampia distanza, spessi , muscolati e diritti. ["che presentano un profilo esterno piuttosto arcuato, ma"]. Le ossa delle zampe larghe e diritte, non arcuati o curvi, corti rispetto ai posteriori, ma non così cor ti da farlo apparire lungo o impedire l'attività del cane ["rendendolo così invalido"]. Gomiti bassi e ben distanti dal costato. Pastorali corti, diritti e forti.
Corpo: Petto ampio, arrotondato lateralmente, prominente e profondo. Dorso corto, forte, ampio alle spalle in rapporto più stretto alle reni. Leggermente discendente vicino alle spalle (nella parte più bassa), da qui la colonna vertebrale dovrebbe risalire fino alle reni (la sommità più alta del garrese), curvandosi di nuovo più bruscamente verso la coda, formando un arco definito "roach-back" (dorso di carpa), - caratteristica distintiva della razza. Corpo con costato ben arr otondato fino a dietro con ventre retratto e non pendulo.
Posteriore: Arti larghi e muscolosi,
leggermente più lunghi rispetto agli anteriori così da rialzare le reni. Garretti leggermente piegati, ben discesi, arti lunghi e muscolati dalle reni al garretto corto, dritto, forte nella parte inferiore. Grasselle rotonde e rivolte verso l'esterno, distanti dal corpo. I garretti quindi tendono ad avvicinarsi e i piedi a girare verso l'esterno.
Andatura/Movimento: Peculiarmente pesante e contratta, sembra camminare con passi piccoli sulla punta dei piedi, i piedi posteriori con movimento non rilevato ma radente al suolo, in corsa con le spalle alternativamente piuttosto in avanti. Quali tà del movimento di massima importanza.

Elenco dei "difetti":
Narici pizzicate (chiuse), piega sul naso eccessiva e pesante, code incarnite sono da penalizzare pesantemente.
Caratteristiche, Temperamento, Orecchie, Bocca, Piedi, Coda, Colore, Taglia, Difetti e Note nessun cambiamento.
[Correzioni in giallo, cancellazioni in rosso]

01 gennaio 2009
La controproposta degli allevatori inglesi alla revisione dello standard avanzata dal Kennel Club.

The Chairman of the Bulldog Breed Council, Robin Searle called an open  meeting  on Tuesday 30th December  to discuss a letter received from the KC stating that there was no time to meet with a delegation and unless a reply with our own alternative amendments was received prior to the 6th January the KC version of the amended standard would be submitted to  the KC General Committee for approval.
The meeting  convened  and agreed to review the proposed changes and vote on each item after discussing it. At the end a document containing the meeting's proposal was produced which is now being prepared and as I understood it , will be sent to the Kennel club with explanations and a covering letter to be presented to the General Committee. It will state that this document is the product of discussion at an open meeting called by the Chairman of the Breed Council which was attended by forty people as individual bulldoggers which included the Secretary and President of the Bulldog Club Incorporated and who voted on each amendment, in addition a letter of support was received from the Bulldog Club of Scotland and there were over 1000 signatures on a petition which backed the Breed Council decision on how to act following the meeting. This will also be sent to the committees of all clubs for ratification (probably at their forthcoming Agm's) and The KC general committee will be requested to give us more time for this to be done.Great care was taken to ensure that the conformation of the Bulldog was not changed as a result of these amendments.
Below is the document which received the majority vote of those present .


(Le
correzioni in giallo, le cancellazioni in rosso)
Bulldog
General Appearance: Smooth-coated,
fairly thick set, rather low in stature, broad, powerful and compact. Head, fairly large in proportion to size but no point so much in excess of others as to destroy the general symmetry, or make the dog appear deformed, or interfere with its powers of motion. Face short, muzzle broad, blunt and inclined upwards. Dogs showing respiratory distress highly undesirable. Body fairly short, well knit, limbs stout, well muscled and in hard condition with no tendency towards obesity. Hindquarters high and strong but somewhat lighter in comparison with heavy foreparts. Bitches not so grand or well developed as dogs.
Head and Skull: Skull relatively large in circumference. Viewed from front appears [very] high from corner of lower jaw to apex of skull; also [very] broad and square. Cheeks well rounded and extended sideways beyond eyes. Viewed from side, head appears very high and short from back to point of nose. Forehead flat with skin on and about head, slightly loose and should be finely wrinkled, neither prominent nor overhanging face. Projections of frontal bones prominent, broad, square and high; deep, wide indentation between eyes. From defined stop, a furrow both broad and deep extending to middle of skull being traceable to apex. Face from front of cheek bone to nose, short, skin may be slightly wrinkled. Muzzle short, broad, turned upwards and very deep from corner of eye to corner of mouth. Nose and nostrils large, broad and black, under no circumstances liver colour, red or brown; top set back towards eyes. Distance from inner corner of eye (or from centre of stop between eyes) to extreme tip of nose not exceeding length from tip of nose to edge of underlip. Nostrils large, wide and open, with well defined vertical straight line between. Flews (chops) thick, broad, [pendant and very] and deep, covering [hanging completely over] lower jaws at sides, [not in front] but joining underlip in front and quite covering teeth. Jaws broad, strong, [massive] and square, lower jaw projecting in front of upper and turning up. Nose roll must not interfere with the line of layback. Viewed from front, the various properties of the face must be equally balanced on either side of an imaginary line down centre.
Eyes: Seen from front, situated low down in skull, well away from ears. Eyes and stop in same straight line, at right angles to furrow. Wide apart, but outer corners within the outline of cheeks. Round in shape, of moderate size, neither sunken nor prominent, in colour very dark - almost black - showing no white when looking directly forward. Free from obvious eye problems.
Neck: Moderate in length, [very] thick, deep and strong. Well arched at back, with some loose [thick and wrinkled] skin about throat, forming slight dewlap on each side from lower jaw to chest.
Forequarters: Shoulders broad, sloping and deep, very powerful and muscular giving appearance of being 'tacked on' body. Brisket capacious, round and [very] deep from top of shoulders to lowest part where it joins chest. Well let down between forelegs. Large in diameter, round behind forelegs (not flat-sided but well rounded). Forelegs very stout and strong, well developed, set wide apart, thick, muscular and straight, [presenting rather bowed outline, but] bones of legs large and straight, not bandy nor curved and short in proportion to hind legs, but not so short as to make back appear long, or detract from dog's activity. [and so cripple him]. Elbows low and standing well away from ribs. Pasterns short, straight and strong.
Body: Chest wide, laterally round prominent and deep. Back short, strong, broad at shoulders comparatively narrower at loins. Slight fall to back close behind shoulders (lowest part) whence spine should rise to loins (top higher than top of shoulder), curving again more suddenly to tail, forming an arch (termed roach back) - a distinctive characteristic of breed. Body well ribbed up behind with belly tucked up and not pendulous.
Hindquarters: Legs large and muscular,
slightly longer in proportion than forelegs, so as to elevate loins. Hocks slightly bent, well let down; legs long and muscular from loins to hock; short, straight, strong lower part. Stifles round and turned slightly outwards away from body. Hocks thereby made to approach each other and hind feet to turn outwards.
Gait/Movement: Peculiarly heavy and constrained, appearing to walk with short, quick steps on tips of toes, hind feet not lifted high, appearing to skim ground, running with one or other shoulder rather advanced. Soundness of movement of the utmost importance.

Under the heading of "Faults"
Pinched Nostrils, Heavy over- nose rolls and inverted or extremely tight tails all to be heavily penalised.
Characteristics, Temperament, Ears, Mouth, Feet, Tail, Coat Colour Size, Faults, Note no change.

31 dicembre 2008
Proposta di cambiamento dello standard del Bulldog Inglese da parte del Kennel Club in italiano

(Le correzioni sono riportate in giallo, le cancellazioni in rosso)

Aspetto Generale: pelo liscio, ragionevolmente tarchiato, piuttosto basso di statura, largo, possente e compatto. Testa, larga in rapporto alla taglia, senza però nessun aspetto così esagerato in rapporto agli altri da distruggere la simmetria generale, o far apparire il cane deforme o interferire con la sua capacità di movimento.
Faccia:
relativamente corta, muso ampio, smussato e rivolto leggermente verso l'alto. Cani che mostrano difficoltà respiratorie sono altamente indesiderabili. Corpo ragionevolmente corto e ben costruito, membra forti e ben muscolose, in condizione senza nessuna tendenza all'obesità. Posteriore alto e forte [ma in qualche modo leggero in rapporto all' anteriore pesante]. Le femmine non così imponenti e ben sviluppate rispetto ai maschi.
Testa e Cranio: Cranio
relativamente largo di circonferenza. Visto di fronte appare [molto] alto dall'angolo della mandibola all'apice del cranio, oltre che [molto] largo e piatto. Le guance ben rotonde, ed estese lateralmente oltre gli occhi. Vista di lato, la testa appare molto alta e moderatamente corta dalla nuca alla punta del tartufo. La fronte piatta con pelle sulla sommità ed intorno alla testa, leggermente cascante e può essere finemente rugosa, né prominente nè sporgente. [Proiezioni delle ossa frontali prominenti, ampie, squadrate e alte; solco ampio e profondo tra gli occhi]. Dallo stop definito, un solco [largo e profondo] si estende fino a metà del cranio tracciabile fino all'apice. Faccia, dagli zigomi al tartufo relativamente corta, la pelle può essere leggermente rugosa. Muso corto, largo, rivolto verso l'alto e [molto] profondo dall'angolo dell'occhio all'angolo della bocca. Tartufo e narici larghe, ampi e neri, per nessun motivo rosso fegato, rosso o marrone [con la sommità rivolta all'indietro verso gli occhi]. [La distanza tra l'angolo interno dell'occhio (o dal centro dello stop tra gli occhi) alla punta esterna del tartufo non deve superare la distanza tra la punta del tartufo ed il bordo del labbro inferiore"].Narici larghe, ampie e ben aperte, con al centro una linea verticale dritta e ben definita. Le labbra spesse, larghe, [pendenti e molto] e profonde, che ricoprono [completamente] la mandibola sui lati [non sul davanti] ma che si congiungono frontalmente al labbro inferiore [e che coprono abbastanza]. Denti non visibili. Mascelle ampie, forti [massicce] e squadrate, quella inferiore sopravanza leggermente quella superiore con una moderata curva verso l'alto [e che si curva verso l'alto]. La piega sopra il tartufo, se presente , intera o spezzata, non deve mai ostacolare o nascondere gli occhi  o il tartufo. Narici pizzicate (chiuse) e la piega eccessiva sopra il tartufo è inaccettabile e dovrebbe essere pesantemente penalizzata. [la piega sopra il tartufo non deve interferire con la linea del layback]. Visto di fronte le diverse caratteristiche della faccia devono essere ugualmente bilanciate da entrambi i lati rispetto ad una linea immaginaria centrale.
Occhi: Visti di fronte, sono situati bassi nel cranio e ben lontani dalle orecchie. Gli occhi e lo stop sono sulla stessa linea retta, perpendicolare rispetto al solco frontale. Distanti fra loro, ma con gli angoli esterni entro il profilo delle guance. Rotondi,
[nella forma] di dimensioni moderate, né infossati né prominenti, di colore molto scuro -per lo più nero - non devono presentare alcuna parte bianca quando il cane guarda dritto davanti. Esenti da qualsiasi ovvio problema oculare.
Collo: Di lunghezza moderata,
[molto] spesso, profondo e possente. Ben arcuato nella parte posteriore, con pelle un po' lassa [spessa e rugosa] intorno alla gola, che forma una leggera giogaia da ciascun lato, [dalla mandibola al torace].
Anteriore: Spalle larghe, oblique e profonde molto potenti e muscolate, che sembrano essere "fissate" al corpo. Il petto [capace], rotondo e [molto] profondo. [dalla sommità delle spalle alla parte più bassa dove si congiunge al torace]. Ben disceso fra gli anteriori. [largo di diametro, arrotondato dietro agli anteriori]. Costato non piatto, ma ben arrotondato. Anteriori molto solidi e forti, ben sviluppati, disposti ad ampia distanza, spessi, muscolosi e diritti, [che presentano un profilo esterno piuttosto arcuato, ma], ossa delle zampe larghe e diritte, non arcuati o curvi, corti rispetto ai posteriori, ma non così corti da farlo apparire lungo o impedire l'attività del cane [rendendolo così invalido]. Gomiti bassi e ben distanti dal costato. Pastorali corti, diritti e forti.
Corpo: Petto ampio,
[arrotondato lateralmente], prominente e profondo. Dorso corto, forte, ampio alle spalle [in rapporto più stretto alle reni]. Leggermente discendente vicino alle spalle (nella parte più bassa), da qui la colonna vertebrale dovrebbe risalire fino alle reni (la sommità più alta del garrese), curvandosi di nuovo più bruscamente verso la coda, formando un leggero arco [roach back] - caratteristica distintiva della razza. Corpo con costato ben arrotondato fino a dietro con ventre retratto e non pendulo.
Posteriore: Arti larghi e muscolosi,
leggermente più lunghi rispetto agli anteriori [così da rialzare le reni]. Garretti leggermente piegati, ben discesi, arti lunghi e muscolosi dalle reni al garretto [corto, dritto, forte nella parte inferiore]. Grasselle [rotonde e ] appena rivolte verso l'esterno, distanti dal corpo. [i garretti quindi tendono ad avvicinarsi e i piedi a girare verso l'esterno]
Andatura/Movimento: [Peculiarmente pesante e contratta]. Sembra camminare con passi piccoli sulla punta dei piedi, i piedi posteriori non si alzano verso l'alto, ma appaiono radenti al suolo, in corsa con le spalle alternativamente piuttosto in avanti. Qualità del movimento di massima importanza.
Caratteristiche, Temperamento, Orecchie, Bocca, Piedi, Coda, Colore, Taglia, Difetti e Note nessun cambiamento.


28 dicembre 2008
Proposta di cambiamento dello standard del Bulldog Inglese da parte del Kennel Club  


Tutto ciò da dove nasce? Dobbiamo fare un passo indietro nel tempo, esattamente al 19 agosto scorso quando la BBC mandò in onda il documentario "Pedigree Dogs Exposed" mettendo in risalto i vari problemi genetici legati ad alcune razze canine, sottoponendo il tutto al Kennel Club al fine di porvi rimedio modificando in modo opportuno lo standard di razza.
Da allora, dapprima in UK poi di riflesso in tutto il mondo, sono susseguite settimane di trepidazione, di interrogazioni, mettendo di fatto il mondo del bulldog inglese in fermento per la proposta di revisione dello standard di razza da parte del Kennel Club.
Di seguito riportiamo (volutamente in lingua originale) i punti salienti di quello che appare essere una revisione sostanziale della razza (nota: vengono evidenziate in rosso le aggiunte):

Kennel Club Letter of 3rd December 2008 Proposing to change the standard.
Any proposed changes to the breed standard will appear below

Bulldog
General Appearance: Smooth-coated,
fairly thick set, rather low in stature, broad, powerful and compact. Head, large in proportion to size but no point so much in excess of others as to destroy the general symmetry, or make the dog appear deformed, or interfere with its powers of motion. Face relatively short, muzzle broad, blunt and inclined slightly upwards. Dogs showing respiratory distress highly undesirable. Body fairly short, well knit, limbs stout, well muscled and in hard condition with no tendency towards obesity. Hindquarters high and strong.  [Delete 'but somewhat lighter in comparison with heavy foreparts"]. Bitches not so grand or well developed as dogs.
Head and Skull: Skull
relatively large in circumference. Viewed from front appears [delete - very] high from corner of lower jaw to apex of skull; also [Delete 'very'] broad and square. Cheeks well rounded and extended sideways beyond eyes. Viewed from side, head appears very high and moderately short from back to point of nose. Forehead flat with skin on and about head, slightly loose and may be finely wrinkled, neither prominent nor overhanging face. [Delete 'Projections of frontal bones prominent, broad, square and high; deep, wide indentation between eyes']. From defined stop, a furrow [Delete 'both broad and deep'] extending to middle of skull being traceable to apex. Face from front of cheek bone to nose, relatively short, skin may be slightly wrinkled. Muzzle short, broad, turned upwards and [Delete 'very'] deep from corner of eye to corner of mouth. Nose and nostrils large, broad and black, under no circumstances liver colour, red or brown; [Delete 'top set back towards eyes']. [Delete 'Distance from inner corner of eye (or from centre of stop between eyes) to extreme tip of nose not exceeding length from tip of nose to edge of underlip']. Nostrils large, wide and open, with well defined vertical straight line between. Flews (chops) thick, broad, [delete 'pendant and very'] and deep, covering [delete 'hanging completely over'] lower jaws at sides, [delete 'not in front'] but joining underlip in front. [Delete 'and quite covering'] Teeth not visible. Jaws broad, strong, [delete - massive] and square, lower jaw slightly projecting in front of upper,  with moderate turn up.  [delete - and turning up]. Over nose wrinkle, if present, whole or broken, must never adversely affect or obscure eyes or nose. Pinched nostrils and heavy over nose wrinkle are unacceptable and should be heavily penalised. [Delete 'Nose roll must not interfere with the line of layback']. Viewed from front, the various properties of the face must be equally balanced on either side of an imaginary line down centre.
Eyes: Seen from front, situated low down in skull, well away from ears. Eyes and stop in same straight line, at right angles to furrow. Wide apart, but outer corners within the outline of cheeks. Round [delete 'in shape'], of moderate size, neither sunken nor prominent, in colour very dark - almost black - showing no white when looking directly forward. Free from obvious eye problems.
Neck: Moderate in length, [Delete 'very'] thick, deep and strong. Well arched at back, with
some loose [delete 'thick and wrinkled'] skin about throat, forming slight dewlap on each side. [Delete 'from lower jaw to chest'].
Forequarters: Shoulders broad, sloping and deep, very powerful and muscular giving appearance of being 'tacked on' body. Brisket [delete 'capacious'], round and [delete 'very'] deep [delete 'from top of shoulders to lowest part where it joins chest']. Well let down between forelegs. [Delete 'Large in diameter, round behind forelegs'].
Ribs not flat-sided but well rounded). Forelegs very stout and strong, well developed, set wide apart, thick, muscular and straight, [Delete 'presenting rather bowed outline, but'] bones of legs large and straight, not bandy nor curved and short in proportion to hindlegs, but not so short as to make back appear long, or detract from dog's activity. [Delete 'and so cripple him']. Elbows low and standing well away from ribs. Pasterns short, straight and strong.
Body: Chest wide, [delete 'laterally round'] prominent and deep. Back short, strong, broad at shoulders [delete 'comparatively narrower at loins']. Slight fall to back close behind shoulders (lowest part) whence spine should rise to loins (top higher than top of shoulder), curving again more suddenly to tail, forming
slight arch [delete '(termed roach back)'] - a distinctive characteristic of breed. Body well ribbed up behind with belly tucked up and not pendulous.
Hindquarters: Legs large and muscular,
slightly longer in proportion than forelegs, [delete 'so as to elevate loins']. Hocks slightly bent, well let down; legs long and muscular from loins to hock. [delete 'short, straight, strong lower part'] Stifles [delete 'round and'] turned very slightly outwards away from body. [Delete 'Hocks thereby made to approach each other and hind feet to turn outwards']
Gait/Movement:[Delete 'Peculiarly heavy and constrained'] Appearing to walk with short, quick steps on tips of toes, hind feet not lifted high, appearing to skim ground, running with one or other shoulder rather advanced. Soundness of movement of the utmost importance.
Characteristics, Temperament, Ears, Mouth, Feet, Tail, Coat Colour Size, Faults, Note no change.

13 dicembre 2008
Una data da ricordare o un giorno qualunque?

Sono passati ormai 10 mesi dalle ultime elezioni del CIB e come ci eravamo proposti, finalmente ha preso forma la revisione del Codice Deontologico che tanto ha fatto parlare e mugugnare.
La filosofia che sta alla base del nuovo regolamento è quella di aver suddiviso il vecchio codice in tre macro classi: Codice Etico-Deontologico, Soggetto Selezionato e Allevamento Selezionato".
Come è già stato più volte sottolineato, tale suddivisione nasce dal fatto che risulta fondamentale tenere ben divise problematiche di natura tecnico/scientifica da altre di natura prettamente etica.
La nuova proposta è stata quindi sottoposta all'attenzione del Consiglio Direttivo del CIb che dovrà analizzarla, eventualmente approvarla e renderla operativa.
Molti in questi giorni mi hanno chiesto che significato avesse tutto questo, accorgendomi che le perplessità nascevano in gran parte dalla mancata informazione delle effettive norme che sottostanno, intrecciandosi tra loro, al regolamento stesso. In nome della trasparenza e della corretta informazione mi sembra dunque opportuno fornire qualche dato in più, analizzando nello specifico le norme che formano le tre macro classi di cui sopra.


  • Codice Etico-Deontologico:

PREMESSA
L'allevamento e la selezione del Bulldog Inglese è legato a responsabilità di tipo etico che richiedono una gestione seria e onesta. Pertanto è fatto obbligo  ai soci iscritti al Circolo Italiano Bulldog di sottoscrivere e rispettare il seguente regolamento.
ETICA E CONDIZIONI DI ALLEVAMENTO
1. Prestare il massimo rispetto alla tutela della salute e del benessere del cane, curando in particolare la pulizia, l'igiene, la corretta alimentazione e l'esercizio fisico, evitando ambienti angusti ed ogni condizione d'indegenza;
2. assicurare le necessarie cure sanitarie;
3. alimentare i cani in modo ottimale;
4. mantenere un comportamento corretto alle esposizioni canine nel rispetto dei canoni generali imposti dallo spirito sportivo e del "bon ton";
5. accettare qualsiasi controllo da parte del cib sulla corretta applicazione del  presente codice etico/deontologico ed eventualmente, in caso di controversie, consentire l'accesso in allevamento ad osservatori designati dal CIB.
SELEZIONE
6. Impegnarsi ad approfondire le conoscenze sulla razza, sul suo standard morfologico, sulle problematiche sanitarie e sulle caratteristiche comportamentali e funzionali, in modo da interpretare correttamente gli obiettivi di selezione;
7. selezionare con l'obiettivo di migliorare la qualità della razza, secondo quanto previsto dallo standard di razza ufficiale e del carattere;
8. far riprodurre solo cani muniti di regolare pedigree;
9. eseguire un esame ecocardidoppler, al fine di scongiurare patologie cardiache (stenosi aortica e stenosi polmonare) e l'esame del DNA con profilo genetico e analisi di parentela, da depositare presso il CIB, per tutte i soggetti di proprietà prima che vengano adibiti alla riproduzione;
RIPRODUZIONE
10. far riprodurre cani sani, cioè privi di malattie manifeste;
11. non accoppiare femmine troppo giovani, cioè non non prima dei 15 (quindici) mesi, nè troppo anziane, cioè dopo i 7 (sette) anni di età e non sottoporle a più di quattro parti nel corso della loro vita, e comunque non più di due consecutivi. In caso contrario si dovrà essere provvisti di un certificato veterinario di idoneità alla riproduzione ed approvazione della Commissione Tecnica del CIB;
12. evitare di far riprodurre soggetti con reazioni comportamentali deviate come paura o aggressività esagerata;
PUBBLICITA' E COMMERCIO
13. non vendere cuccioli allevati da altri, ad eccezione di cuccioli nati da almeno un genitore di proprietà o stalloni in stazione di monta, purchè l'altro riproduttorre sia anch'esso provvisto degli esami richiesti al punto 9 (nove);
14. fornire informazioni veritiere e complete sui soggetti del proprio allevamento;
15. fare pubblicità del proprio allevamento e dei propri cani in modo onesto e veritiero;
16. consegnare i cuccioli non prima dei 70 giorni di vita dopo aver  effettuato i normali trattamenti antiparassitari, piano vaccinale completo, inserimento del microchip. I cuccioli inoltre dovranno essere accompagnati dalle fotocopie dei modelli "A" e "B" depositati presso l'ENCI e da un certificato veterinario di buona salute, ove verrà anche specificato la non avvenuta escissione della ghiandola della terza palpebra e la presenza d'eventuale criptorchidismo;
17. assicurarsi che l'acquirente si renda conto della responsabilità di detenere un bulldog inglese e sia conscio delle caratteristiche morfologiche e comportamentali della razza;
18. informare preferibilmente per iscritto l'acquirente sulla genealogia, sull'alimentazione avuta e fornire indicazioni e consigli per un corretto accrescimento del cucciolo ed una giusta soci


  • Soggetto Selezionato:

PREMESSA
Perseguire lo sviluppo, il miglioramento genetico delle popolazioni, lo studio, la valorizzazione ed il benessere del Bulldog Inglese rappresentano per il CIB un segno di profonda professionalità. Per il conseguimento di soggetti che possano presentare tutte le caratteristiche e le tipicità descritte nello standard di razza ed il suo benessere risulta  fondamentale  la giusta selezione, finalizzata ad ottenere soggetti sempre più tipici e "belli", associata alla medicina preventiva. La medicina preventiva in veterinaria comprende anche la selezione di riproduttori in funzione della loro salute e longevità. Attraverso una cooperazione fattiva si può raggiungere l'obiettivo di una selezione ottimale dei riproduttori e la produzione di soggetti tipici, sani e vitali. Il controllo e l'eradicazione delle malattie ereditarie non deve più essere vista come una penalizzazione per gli allevatori, ma bensì come l'unico mezzo per ottenere un reale miglioramento del Bulldog Inglese, con un sicuro ritorno di immagine e di credibilità a tutto vantaggio della razza, del CIB e degli allevatori stessi.
E' definito "soggetto selezionato CIB" ogni bulldog che presenta i seguenti requisiti:
1. Esame ecocardiodoppler (attestante l'assenza di cardiopatie congenite e più specificatamente: stenosi aortica e stenosi polmonare) e DNA con analisi di parentela depositati presso il CIB;
2. aver certificato l'assenza di patologie oculari quali entropion ed ectropion;
3. assenza di coda incarnita;
4. ruga a rotolo sul naso non sovrastante il limite superiore del tartufo;
5. aver ottenuto tre qualifiche di eccellente in mostra speciale o raduno con tre giudici diversi;
6. non essere alterato con interventi "correttivi" dal punto di vista morfologico.


  • Allevamento Selezionato:

Un Allevamento per essere fregiato del titolo di "Allevamento Selezionato CIB" dovrà possedere i seguenti requisiti:
1. Il titolare dell'Allevamento Selezionato CIB deve essere socio CIB e quindi aver sottoscritto il Codice Etico Deontologico CIB;
2. disporre di una struttura adeguata e capace di garantire la salute ed il benessere dell'animale, rispettando le esigenze fisiologiche, etologiche e morfologiche, secondo quanto stabilito dai regolamenti vigenti (*);
3. essere titolare d'affisso ed allevare al massimo un'altra razza;
4. possedere e detenere in allevamento almeno 5 (cinque) fattrici, di età compresa tra i 15 (quindici) mesi e i 7 (sette) anni, idonee alla riproduzione;
5. aver prodotto negli ultimi cinque anni almeno una cucciolata di bulldog inglese all'anno;
6. i soggetti dichiarati come posseduti dovranno essere fisicamente presenti in allevamento;
7. i soggetti destinati alla riproduzione dovranno essere soggetti selezionati CIB in misura almeno dell'70%, con obbligo di comunicare il numero dei soggetti posseduti e l'invio al CIB di un prospetto con la situazione iniziale al momento della richiesta dell'allevamento selezionato e successivamente (ogni quadrimestre) gli incrementi e i decrementi dei soggetti presenti in allevamento. Più precisamente si dovranno comunicare le seguenti informazioni: soggetto selezionato sì/no, soggetti usciti dall'allevamento perché venduti, soggetti messi a riposo, genealogia dei soggetti in riproduzione, titoli o qualifiche ottenuti;
8. il responsabile dell'Allevamento abbia conseguito l'attestato del corso M.E.G.A.C. (Master Economia Gestione Allevamento Cinofilo) rilasciato dal CIB, dimostrando di aver acquisito competenze specifiche.
(*) legge 14 agosto 1991, n. 281
         legge 23 agosto 1993, n. 349
         leggi regionali in materia di allevamento cinofilo
        disposizioni adottate dalle ASL locali
        disposizioni adottate dall' ENCI

Riassumendo possiamo affermare che il cane rientra tra le produzioni zootecniche inquadrate in agricoltura, che per allevare cani serve un 'autorizzazione ASL (le modalità sono disciplinate dalle leggi regionali), che la riproduzione del cane, intesa come salvaguardia della salute e benessere della fattrice e della progenitura, presuppone un percorso di formazione specifico, che l'allevatore è un imprenditore agricolo, che le differenze tra i produttori sono: il possesso o meno di una certa superficie di terreno, la prevalenza o meno del reddito derivante da allevamento, l'organizzazione o meno in forma di impresa. Tutti sono soggetti a regime IVA, che, per allevatore amatoriale, si intende l' HOBBISTA che detiene un numero inferiore a 5 fattrici e 30 cuccioli l'anno, non organizzato in forma di impresa (sito internet, pagine gialle, pubblicità ecc) e che non supera i 7000 euro di ricavi annui, che allevare cani di razza nel rispetto delle benessere animale, in regola col fisco,frequentando le prove o le esposizioni , porta al raddoppio dei costi puri, che la comproprietà del cani di razza è un diritto previsto dal codice civile e che ha riflessi fiscali, che la formula di maggior tutela per cedere un cane di razza, valida sia per chi alleva che per chi acquista, è la redazione di un Contratto, il controllo dei cani inteso come, numero di presenze e modalità detentive, è l'unico strumento idoneo all'adozione di misure preventive efficaci a garantire il benessere animale, il rispetto delle leggi e di conseguenza la leale concorrenza tra allevatori.



05 novembre 2008
Riforma elettorale sogno o utopia?

Le elezioni del nuovo Consiglio Direttivo del Cib avvenute nel marzo scorso hanno rappresentato un importante momento di verifica per quanto riguarda la possibilità di introdurre un nuovo sistema elettorale. Tale verifica ha assunto un significato particolare per il sottoscritto in quanto promotore e profondo sostenitore del cambiamento.
Oggi più che mai echeggia in tutto il mondo e soprattutto negli Stati Uniti d'America il motto "Yes we can". Dopo 43 presidenti anche gli USA hanno cambiato ed hanno eletto Barack Obama il primo presidente afroamericano alla Casa Bianca.
Ad onor del vero anche l'assemblea dei soci ha votato a favore del cambiamento approvando all'unanimità la mia proposta di modifica del sistema elettorale dando mandato al Consiglio Direttivo di valutare l'effettibiltà di un nuovo sistema basato su liste o addirittura presidenziale, dove poi toccherebbe al presidente eletto designare lo staff che lo accompagnerà per tutto il triennio.
Purtroppo ad oggi non vedo alcun segno o volontà che vada in questo senso e questo mi rammarica perchè significa che il cambiamento, possibile ed auspicabile, per un rinnovamento radicale del CIB non è visto in modo positivo da tutti.
Il sistema presidenziale è oggi un sistema bloccato? Si è accantonato l'approccio di fattibilità di quel sistema di premierato la cui introduzione tanto ha fatto e fa discutere i soci del CIB?
Io spero di no e spero di rispondere a chi mi domanderà alla prossima assemblea dei soci se il cambiamento è possible: "yes we can"



20 giugno 2007
A chi non pratica un'informazione vera e quindi priva di influenze di ogni genere.
Ancora una volta devo sottolineare la mancanza di una giusta comunicazione da parte del CIB. Come ho già più volte ribadito la comunicazione è alla base della trasparenza verso i soci, e posso affermare che bisogna sempre e comunque fornire un’informazione vera, al di fuori da ogni interesse politico e, in generale, sostenere il giusto senso della giustizia (quella vera). Innanzitutto bisogna essere contro ogni tipo di violenza non solo fisica, ma anche di pensiero, contro ogni tipo di freno interessato e infine contro la censura della realtà. L'ultimo episodio in ordine di tempo lo possiamo vedere in questi giorni. Dopo l’esposizione del Campionato Europeo svoltosi a Zagabria il 10 giugno scorso, dove ancora una volta gli espositori italiani presenti hanno tenuto alto il valore dei loro bulldogs presenti, tutti noi abbiamo notato e continuiamo a notare l’evidente difficoltà del CIB di fronte alle affermazioni scomode, ma vere, dei soggetti che hanno saputo vincere il titolo di Campionessa Europea 2007, la classe libera maschi, la baby femmine, la puppy maschi oltre a vari piazzamenti di rilievo. Il sito internet del CIB, che dovrebbe avere il compito di divulgare le principali notizie circa la razza in tempi, oserei dire reali, tace! Alla fine, come per il Campionato Mondiale di Poznan, i risultati saranno pubblicati, ma con calma, quando forse tutti già lo sapranno e la cosa non interesserà più a nessuno; e tramite lo strumento a loro disposizione finiranno per far credere alla gente meno informata che a causa di qualche intoppo tecnico non si è potuto fare altrimenti! Invito tutti i soci che non si sentono più rappresentati dal Consiglio Direttivo attuale e non trovano un riscontro tra le notizie vere e quelle filtrate, a far sentire la propria voce contattandomi. Tutti noi sappiamo che da internet si può trarre l'informazione vera, non strumentalizzata e soprattutto priva di qualsiasi interesse economico. Non riesco a capire perché, se un bulldog italiano, o di proprietà di un allevatore italiano, vince il Campionato del Mondo, il Campionato Europeo, una Ris. di CC al Cruft oppure il titolo di Campione Inglese, nessun organo ufficiale del CIB ne parla con la dovuta importanza. Io sono per l'informazione, quella vera.  Franco Porta


30 maggio 2007

Ricevo dalla sig.ra Morena Fecchio Bellotti, con preghiera di pubblicarle, alcune considerazioni circa il tema "Allevatore Selezionatore".
Caro Franco grazie per l’opportunità che mi offri di poter ritornare, ancora una volta, su di un argomento che mi sta personalmente a cuore: Allevatore e Allevatore Selezionatore. Lo so che potrò apparire “ripetitiva”, ma del resto anch’io sono stanca di sentire ancora e ancora le solite distinzioni fra allevatori di vecchia generazione, allevatori che producono incessantemente e con solerte continuità e allevatori che, come me, fanno poche cucciolate e sono “relativamente” da poco tempo nel mondo del bulldog. Innanzitutto se dobbiamo fare una distinzione io la farei su tre generazioni e non su due perché sul mercato ci sono ancora gli allevatori “antichi”, gli allevatori “vecchi” e poi noi che siamo le “new entry” e questo significa che prima o piuttosto “poi” anche noi…........ Non sono assolutamente d'accordo che qualcuno solo in base agli anni e ai numeri si senta superiore; Selezionare la razza non è legato alla quantità, ma alla qualità ripetuta nel tempo. Ripeto alla QUALITA'! La mia prima cucciolata risale al 1999, quanto debbo ancora aspettare prima di essere considerata “esperta”? Mi auguro di non diventare mai tanto “esperta” da sentirmi colei che non ha più nulla da imparare. Adesso parliamo di numeri. . Nel mio essere una neofita ho già allevato un campione del mondo. Fortuna? Forse, ma certo la dea bendata non assiste solo me! Giudici compiacenti? Ah ah ah con me? Certo è che gli accoppiamenti che io faccio (forse proprio perché sono “piccola”) sono fortemente pensati e a monte ci sono stati investimenti (femmina acquistata in prestigioso allevamento inglese; e non sono certo i chilometri che mi spaventano pur di utilizzare un cane di qualità che m’interessa), quanti grossi allevatori lo hanno fatto? Forse tu Franco, ma chi altri?Cordialità
Morena Fecchio Bellotti



28 maggio 2007
Ricevo dal sig. Moreno Maltagliati, con preghiera di pubblicarle, alcune considerazioni circa il comunicato del Presidente del CIB.
Hay Porta, come stai? Come tu ben sai mi sono ritirato dalla probante vita del Club, ma spesso alcuni soci del CIB, veri appassionati della razza, mi inviano copie di lettere da analizzare e chiarire. Questa volta non ho potuto esimermi dal commentare la lettera, pubblicata sul sito ufficiale del Circolo Italiano Bulldog, dalla Presidente sig.ra Paola Bonetto. Ti prego quindi di inserire sul tuo “tazebao”, che so essere uno spazio libero, le mie personali considerazioni. Non ho mai sentito dire che il Consiglio Direttivo del CIB avrebbe bloccato lo sviluppo della razza, e come potrebbe anche volendo quando la razza è in salde mani inglesi? E in seconda battuta alla FCI, per non parlare della salvaguardia dell’ENCI? Forse ci si riferisce allo sviluppo del CIB in quanto Club, alle iniziative, alle promozioni, alle priorità della società specializzata. La sig.ra Paola Bonetto afferma che l’anno passato sono stati registrati all’ENCI ben 1.800 bulldog e che gli allevatori si sono decuplicati; questi sono dati verificati e verificabili che, a parte una grossa percentuale di bulldog importati, danno l’esatta valutazione del lavoro svolto dal CIB. Il CIB aveva 6/7 anni fa oltre 400 soci, oggi, a detta della stessa presidente, 328; e che nello stesso lasso di tempo sono stati registrati circa 8.000 bulldogs, moltissimi, ma sembra che nessun proprietario di questi sia attratto dai programmi e dalla “trasparenza” del CIB, anzi diminuiscono! Questi dati penso non hanno bisogno di ulteriori commenti. E’ chiaro che non ci sono molti modi per gestire un Club, ma guardando questa ed altre realtà salta all’occhio che i pochi metodi scelti dal CIB non hanno avuto un minimo successo. Località delle mostre speciali, dei raduni, dei campionati sociali, date e scelte di alcuni esperti giudici, orari incredibili delle assemblee (cito per es. arrivare per le 10:30 a Bra, città non servita da autostrade, risulta ai più difficile in quanto anche per uno che abita a Milano, tra le altre cose sede centrale dell’ENCI, significa alzarsi alle cinque/sei del mattino; chi ha bambini, lavoro mi chiedo come fa? So che per te, caro dottor Porta, che puoi andare in camper non è un problema, ma pensa a quei poveri pellegrini che posseggono solamente una mercedes! Non sarò certo io a dare suggerimenti a caso, ma le iniziative che menziona la sig.ra Bonetto parlano solo di veterinari, nel caso specifico studi della displasia dell’anca, quando lavori su questa patologia sono stati fatti da brillanti scienziati e descritti in tutte le lingue da molti anni. Quanta fatica sprecata. Forse che ne è stata toccata personalmente? Non si parla mai dell’unica cosa veramente importante: LA SELEZIONE DI QUALITA’, queste due parole spiegano tutto per tutti. Le iniziative oltre a coinvolgere gli esperti giudici che potranno determinare un miglioramento e uniformità della razza o il peggioramento della stessa non sono certo frequenti o costruttive. Lo posso confermare personalmente in quanto giudice esperto io stesso. Voglio menzionare un’iniziativa indetta dal CIB a cui ho partecipato, c'eri anche tu ricordi? il cui momento topico era la discussione sulla coda incarnita ed i problemi relativi. La coda incarnita, per chi non lo sapesse, è uno dei problemi che, così come ben evidenziato dal revisionato standard FCI della razza, porta anche alla squalifica del soggetto in esposizione. Quel giorno il portavoce del CIB, descrivendo il problema, diceva che forse la coda appariva o si ritraeva quando il proprietario la toccava mentre presentava il cane, ma per favore siamo seri! Mai sentita un’enormità del genere. Malgrado ciò non ci sono più state discussioni su questo o altri importanti problemi legati alla selezione della razza. La signora Bonetto in questa lettera dimostra una passione sviscerata che la porta a dire cose belle, ma totalmente fuori registro: la vita media di un bulldog odierno sarebbe di 10/11 anni, forse in Italia ci sono 20 o 30 bulldog di quell’età e non credo che neppure la signora li conosca tutti, in quanto non si possono neppure radunare in una casa di riposo. Sono curioso, anzi curiosissimo di sapere da che fonte proviene questa statistica. E poi tutto quell’amore per i suoi “collaboratori” (fa molto azienda), era forse troppo per coloro, molti, che si sono dimessi o allontanati? Dottor Porta per favore spiegami una cosa, quando la signora Bonetto parla del DNA, c’è una regola diversa nel CIB rispetto a quelle dell’ENCI? Vorrei ricordare quali sono le regole vigenti, atte per altro a tutelare i futuri acquirenti e non certo per selezionare o studiare malattie rare: il DNA è obbligatorio per tutti gli stalloni stranieri in stazione di monta in Italia, aspiranti campioni che abbiano i titoli per essere proclamati tali e stalloni italiani che abbiano fatto più di cinque monte. E’ certo che la buona fede della signora Bonetto non è in discussione, ma mio malgrado devo constatare che le di lei informazioni non rispondono a verità; dice che i consiglieri non vivono della vendita dei cuccioli, ma tutti sanno che uno di costoro da anni alleva, svezza e vende cuccioli suoi e di altre persone per mantenere dignitosamente la sua famiglia. Per quanto riguarda gli altri consiglieri che non vivono di questo lavoro, e includo anche la presidentessa stessa, vendono tranquillamente i loro cuccioli (è chiaro lo fanno con molto dispiacere) anche a 3.000 euro, e il più delle volte senza fattura; per cui lasciamo perdere. Forse anche a te dottor Porta hanno telefonato appassionati che perplessi o amareggiati hanno sottoscritto quel tanto discusso Codice Deontologico, molti lo hanno fatto altrimenti il CIB gli avrebbe dato delle censure oppure avrebbero visto lievitare il costo delle inserzioni relative alle cucciolate da 100 euro a ben 250 euro; vero o falso? Il punto che mi ha assolutamente sorpreso è stato che la presidentessa di un Club accusi pubblicamente e gravemente innominate persone di gravissimi illeciti. Farei qualche scommessa con te o con altri che non solo la signora Bonetto non ha alcuna prova di questi fatti, ma che non si giocherebbe il suo “cadreghino” in favore di una verità provata. Un piccolo vezzo: bello il prezzo di $100. Maldicenze se dette da una persona qualunque, incaute e bruttissime se dette da una persona che ricopre una carica sociale. Spero che anche tu ti dissoci completamente da questo modo di condurre una società specializzata.Cordialità
Moreno maltagliati
Allevatore e giudice esperto della razza



23 aprile 2007
Il terribile aggressore!
Per l’ennesima volta ho dovuto assistere ad un episodio di malainformazione: nel corso di un servizio sui recenti episodi di aggressione di alcuni cani, andato in onda sul TG2 delle ore 13:00, è stata diffusa una notizia  che ha a dir poco dell’irreale. La giornalista Elisabetta Rovel, firmataria del servizio, ha affermato che tra i cani pericolosi vi è anche il BULLDOG, cane che si contraddistingue per la sua scarsa intelligenza e propensione all’aggressione! Mi chiedo cosa ci si deve prospettare: estinguere il Bulldog? Additare i proprietari? Accusare gli allevatori? Istituire una sorta di patente a punti? Del tipo: 5 punti per un morso al parco, 10 punti in luogo pubblico? Forse, più semplicemente, manca una corretta informazione per coloro che vogliono un cane, soprattutto per coloro che vogliono un bulldog inglese. E' ora di smetterla con giornalisti e/o opinionisti che provengono dal mondo spettacolo che attingono nozioni qua e là dalla rete senza cognizione di causa, fornendo all’opinione pubblica false notizie (del resto basta una rapida lettura all’ordinanza del Ministro della Salute per accorgersi che il Bulldog Inglese non viene minimamente nominato tra i cani pericolosi). E’ ora di fornire alle persone che vogliono inserire nel loro nucleo famigliare un cane le giuste informazioni, magari fornendo un supporto capace di far capire come il Bulldog Inglese è a tutti gli effetti un compagno di vita leale, affettuoso, forse un po’ testardo, ma incapace di far del male ad una mosca nonostante il suo aspetto un po’ rugoso. Credo che le associazioni come il Circolo Italiano Bulldog debbano curare molto di più la comunicazione, non solo per i valori che questa può trasmettere, ma anche per lo stile che questa può imporre. Per farsi capire occorre essere chiari e per essere ascoltati bisogna essere credibili. La salvaguardia e la tutela della razza, che deve essere sempre e comunque al primo posto nell’agenda di una associazione riconosciuta, passa anche attraverso la promozione della conoscenza e dell’educazione del cane, che va al di là del mondo patinato delle passerelle domenicali. Possediamo le giuste conoscenze per vivere felici con i nostri cani, perché non usarle, perché non diffonderle? Diventa basilare per chi sta ai vertici del CIB inserire nel loro programma attività di sensibilizzazione verso la razza, incrementando incontri ad hoc con Medici Veterinari comportamentalisti capaci di fornire un’indispensabile azione di indirizzo del rapporto con il cane, organizzando seminari educativi che permettano ai futuri proprietari di possedere i giusti strumenti atti ad instaurare una corretta relazione con il proprio cane.
Franco Porta

22 marzo 2007
I rischi del principio di prudenza
Il consenso dell'opinione pubblica è un elemento fondamentale nelle decisioni, ma cosa succede quando quel consenso è fondato su una limitata conoscenza dei fatti o, peggio, su generiche paure nei confronti del nuovo? Succede che, nel dubbio, si ricorre alla sapienza antica, secondo cui “è meglio essere prudenti in condizioni di inconsapevolezza”. Sembrerebbe un principio ottimo e in parte poteva esserlo in società del passato, ma in una società moderna, qual è quella in cui viviamo oggi, che si fonda su  basi complesse di cui i più ignorano i principi e i processi, è ancora così? Sono timori provati? Molto spesso no. Tuttavia, siccome non è possibile escludere in modo certo l'imprevista possibilità di eventi negativi, nel dubbio, si preferisce applicare il “principio di prudenza” e si blocca tutto. Non per partito preso, sia chiaro: se proprio volete realizzare il cambiamento, liberissimi di farlo, ma non qui… in altri Club, in altre Associazioni! In questo modo il principio di prudenza viene troppe volte trasformato in un pretesto per mantenere stazionarie le condizioni esistenti anche per evitare di assumersi impegnative responsabilità. Questo comportamento è una conseguenza del fatto che non è mai stata ragionevolmente sviluppata una cultura del rischio. Una cosa elementare, che tutti dovrebbero capire, è che quando si impiegano nuove risorse si corre sempre qualche rischio. Questi rischi sono di due categorie. Da un lato ci sono quelli cui la gente non fa più caso, perché vi è abituata, viceversa, con il cambiamento c'è il rischio dell'imprevisto, cioè un rischio che per poter essere accettato deve prima essere compreso. Il vero problema è che non si ha una cultura necessaria per capire e poi accettare di rischiare. In altri termini: se il presente presenta dei rischi, ma è una realtà che conosciamo bene, in teoria sappiamo anche cosa fare per ridurne il rischio che, quindi, accettiamo di correre per il semplice motivo che lo abbiamo fatto migliaia di volte senza conseguenze. Nel caso di rischio imprevisto, invece, entra in gioco la mancanza di preparazione, senza la quale non è possibile avere una corretta prospettiva del rischio che supplisca l'assenza di esperienza e quindi non lo si accetta, anche perché i rischi poco noti sono sempre visti come più drammatici di quello che sono. In realtà il cosiddetto principio di prudenza è un modo di rivestire una banalità, che consiste nel dire: se non si fa niente non succede niente di male. E funziona, perché è la cosa più tranquillizzante per le persone, cui si continua a dire “non corriamo rischi” senza però dirgli che cosa si perde se non si agisce, quali sono i benefici se invece un po' di rischio lo si accetta. Ma è normale che si parli sempre e solo di rischi e non del rapporto rischi-benefici? Che nemmeno ci si preoccupi di informare seriamente sulle conseguenze del divario che ci separa sempre più dalle altre Associazioni con cui si pretende di confrontarsi? Attenzione; non dico che manca l'informazione. Dico che l'informazione c'è, ma è parziale; quella che dovrebbe esserci, e non c'è, è una informazione che dia possibilità di scelta tra rischi e benefici. Se volessimo far ricorso al principio di prudenza, come viene comunemente inteso, dovremmo dire: in base a tale principio è assolutamente necessario correre qualche rischio, perché, altrimenti, si rischierebbe una fase di stasi generale dello sviluppo della razza bulldog nel nostro paese.                                                                Franco Porta

16 febbraio 2007
L’importanza di comunicare.
La comunicazione è sicuramente un’attività centrale per una corretta gestione di un club quale il CIB. Il ruolo maggiore assunto dalla comunicazione ha fatto quindi nascere l'esigenza di utilizzare nuovi sistemi che consentono di gestire in modo intelligente i contenuti con i quali un club moderno deve confrontarsi. Posso affermare di essere un assoluto sostenitore della necessità che un club debba possedere una autonoma strategia di comunicazione. Strategia che significa servizio per i soci nonché garanzia di indipendenza, nel rispetto assoluto delle norme. I soci hanno bisogno di sapere tutto ciò che li riguarda sia come allevatori che come singoli possessori di un bulldog, ed il CIB ha come parte centrale della sua attività quella di informarli con mezzi e strumenti che sono quelli della società mediatica in cui tutti, che ci piaccia o meno, viviamo da tempo. Il Cib deve avvicinarsi sempre di più e rendersi sempre più comprensibile ai soci, da qui l’importanza che riveste l’attività di comunicazione ed informazione come strumento di ausilio che un club moderno deve fornire. In queste ultime settimane probabilmente molti di voi hanno ricevuto una comunicazione da parte dell’ENCI dove veniva richiesto il deposito di un campione biologico ai fini dell’emissione dei certificati di iscrizione al Libro genealogico in ottemperanza a quanto disposto dall’art. 8 delle Norme Tecniche del Libro Genealogico. Detto ciò voglio riportare quanto stabilito dall’art.8, comma 4 sopra citato:“Il prelievo del campione di materiale biologico ed il suo invio al laboratorio riconosciuto sono obbligatori, al fine di consentire l’eventuale necessità di identificazione con analisi del DNA, per i seguenti riproduttori:a)     tutti i riproduttori da ammettere alla riproduzione selezionata (art. 10);
b)     tutti gli stalloni che hanno prodotto più di 5 cucciolate;
c)     tutti gli stalloni usati in inseminazione artificiale;
d)     tutti gli stalloni esteri in Italia in stazione di monta;
e)     i campioni di bellezza, di lavoro e riproduttori riconosciuti dall’ENCI prima dell’omologazione del titolo e che ottengano eventuali altri titoli da riportare sul certificato genealogico."Mi sorge spontanea una domanda: tutti voi eravate al corrente di questa norma? Forse sì, forse no; non so, ma ancora una volta devo lamentare una scarsa informativa da parte del club. Ammesso ma non concesso che ognuno di noi deve innanzitutto informarsi, ciò non toglie che deve essere premura dell’associazione di razza informare i soci, soprattutto quando si è in presenza di clausole così importanti tali da poter essere fondamentali per il rilascio dei pedigree! Riallacciandomi a quanto detto all’inizio di questo mia considerazione, ribadisco che l’idea che io ho del CIB è quella dove l’informazione deve essere totale e al completo servizio dei soci. Da tempo credo in un rapporto aperto e di collaborazione con i soci e sento l’esigenza di promuovere, attraverso la nostra associazione, tutte le informazioni che possono essere loro utili nell’ottica dello sviluppo e della salvaguardia della razza. Sempre con questo spirito, e nella prospettiva di un’informazione a tutto campo, porterò questo caposaldo nel mio programma per un CIB più moderno, più competitivo e finalmente per tutti e non solo, forse, per alcuni.                                                                                                     Franco Porta

30 gennaio 2007
Riflessione.
Cari amici eccomi ancora a voi dopo alcuni giorni passati all'insegna del duro lavoro e della riflessione. Nei giorni scorsi ho ricevuto una lettera da parte del CIB nella quale mi si invitava a verificare con la massima attenzione ciò che viene pubblicato in questo spazio, in quanto nel caso venissero riportate notizie false o denigratorie potrebbero ritenermi responsabile e quindi, nell'eventualità, rivalersi sul sottoscritto. Ma dico io: come potrei essere in disaccordo con questi dettati? Mai e poi mai potrei permettere di far transitare su questo tazebao scritti o notizie che possano alimentare inutile e pretestuose polemiche che possano in qualche modo minare la fiducia delle persone e delle istituzioni del CIB! Colgo quindi l'occasione per invitare tutti coloro che volessero proseguire i dibattiti di farlo solo ed esclusivamente in termini costruttivi usando toni corretti, il tutto in linea con le finalità della rubrica.              Franco Porta

27 dicembre 2006
Sono un appassionato della razza e spesso visito il sito del C.I.B. per vedere foto e classifiche delle varie esposizioni domenicali: confesso la cosa mi interessa molto. Il problema, forse, è che sono interessato solo a questa pagina del sito. D'altra parte che altre news ci potrebbero essere? News, attualità, ultime notizie: sono queste le informazioni da prima pagina che appaiono su tutti i giornali, anche i meno quotati, ma non certo sul giornalino virtuale del C.I.B. Lì o le classifiche o le foto vengono sempre pubblicate con solerte lentezza, sembra sempre che i redattori siano in attesa di notizie migliori e attendono, attendono, attendono fino a quando le news diventano "vecchiotte".


19 novembre 2006
Riporto quanto ricevuto da un socio con preghiera di pubblicarlo.
Caro dott. Porta, mi permetto di usare il suo spazio perché dal sito del CIB è stato tolto il forum, forse perché le lamentele erano troppe e non gradite? Posseggo da ormai otto anni una bulldog che quattro anni fa ha avuto una cucciolata fatta per tenerci una femmina, del resto a me e al mio compagno piacciono le cose di "famiglia". Quella volta andò bene perché, essendo socio del CIB, abbiamo messo l'inserzione gratuita per il resto della cucciolata e furono tutti accasati senza problemi. Ora abbiamo rifatto la stessa cosa con la figlia che ci eravamo tenuti, e due settimane fa abbiamo avuto i cuccioli di cui, come l'altra volta, terremo una femminuccia e cederemo gli altri. Decidiamo quindi di mettere l'inserzione per la vendita dei ciccini sul sito ufficiale del CIB, avendo letto sull'ultimo giornalino ricevuto (settembre 2006) che bisognava pagare € 100,00 + IVA (Vedi pag. 22) così il mio compagno si collega al sito e scopre che i 100 euro sono diventati ben 250,00 + IVA! Ci siamo chiesti: sono due CIB diversi? O chi scrive sul sito internet non parla con chi scrive sul giornalino? Siccome è già da tempo che il mio compagno dice che pago 40,00 euro all'anno per ricevere tre modesti giornalini e che lui con quella cifra si comprerebbe ben volentieri  playboy che offre foto, servizi con grafica e qualità di stampa mille volte superiori. Questa volta devo proprio dargli ragione perché è vero: il CIB per 40,00 euro all'anno offre ai soci solo tre giornalini "molto modesti".
P.S. Metterò in vendita i cuccioli su qualche rivista a tiratura nazionale più qualificata e a minor prezzo


16 novembre 2006
Riporto quanto ricevuto da un allevatore di cui non voglio pubblicare il nome per non innescare polemiche.
Sono un cinofilo, uno sportivo, un tifoso: tifo per una squadra di calcio, ma quando gioca l'Italia gioisco se un giocatore di una squadra che non è la mia fa gol. Questo è il preambolo e ora vado a spiegarmi. Sono un allevatore da quasi 30 anni (non di bulldog) ed ero a Poznan (PL) per la mondiale della cinofilia. Ad un certo punto corre voce che un italiano si stava piazzando bene nel ring dei bulldogs, e così io e qualche amico abbiamo deciso di andare a vedere. Non ce ne intendiamo molto di bulldog, ma ci è sembrato un gran bel cane, e gente vicino a noi (stranieri competenti) ne parlavano benissimo. Alla fine il cane italiano ha vinto ottenendo il Best of Breed, e a detta di molti meritatamente; come ho detto prima io tifo per l'Italia anche se non gioca la mia squadra (razza), e così ho applaudito e mi sono sentito fiero. Ieri sera ricordando ciò sono andato sul sito ufficiale del Circolo Italiano Bulldog e già sogghignavo pregustando bandiere, coccarde, stelle e fuochi d'artificio: NIENTE, IL NULLA! C'erano delle foto di una garetta.... Messina? Non ricordo. Sono rimasto di sasso, ho pensato che se un cane (chiunque fosse il proprietario) della razza che allevo io avesse vinto il titolo di Campione del Mondo come minimo.... non oso pensarci. E allora caro dott. Porta accetti da me (allevatore di un'altra razza, ma grande sportivo) le mie più sentite congratulazioni per questo grande e meritato successo, per aver creduto nel suo cane nato e cresciuto in Italia e ora vanto di tutta la cinofilia italiana.


07 novembre 2006
Quando pensiamo al Bulldog Inglese e a cosa fa l’ENCI per noi estimatori ed allevatori, generalmente citiamo il Circolo Italiano Bulldog, che è l’esempio più evidente e sotto gli occhi di tutti dell’unità della razza e del suo sviluppo in Italia. Non nascondo che a mio avviso il CIB sta vivendo una fase troppo riflessiva per essere competitivo nel panorama cinofilo nazionale ed europeo. Il quadro che emerge dall’analisi dei fatti legati ai riproduttori selezionati, anticipati sul sito internet dell’ENCI, non è incoraggiante. La stagnazione generale della domanda di adesione al CIB, in contrasto con le iscrizioni del Bulldog Inglese al Libro Origini Italiano, è segnale evidente della crisi dell’associazione di razza, e ciò desta una profonda preoccupazione. Le altre associazioni rappresentanti le più disparate razze canine hanno acquistato la consapevolezza dell’importanza dei vari segnali che l’ENCI ha lanciato negli ultimi cinque anni, tutti volti ad un cambiamento radicale nelle metodologie di concepire la cinofilia e le modalità di allevare. Il CIB invece ha semplicemente pensato di cavarsela a modo suo, non capendo che avere come riferimento gli stessi standard che rispetterebbero a casa loro farebbe bene a tutti. Puntare solo sul contenimento dei paletti, preferendo tagliare su tutto ciò che renderebbe più sana e più bella morfologicamente la nostra razza per essere competitivi, alla lunga risulta essere penalizzante; spesso gli allevamenti italiani sono caratterizzati da una qualità che sarebbe una presa in giro chiamare “accettabile”, fattrici che non raggiungerebbero la qualifica di buono in un’esposizione nazionale. Tutto questo prima o poi si paga. Una revisione del “Codice” che puntava a creare una qualità superiore sotto ogni punto di vista, è stata fatta naufragare dal Consiglio Direttivo del CIB e dal disinteresse di gran parte degli addetti ai lavori. Nella ormai storica riunione del 4 dicembre 2005 dove è stato presentato il “Codice dell’Allevatore Selezionatore” ci era stato spiegato che non si poteva neanche pensare di poter introdurre una qualsiasi regola legata alla qualifica di eccellente per i riproduttori selezionati, in quanto l’ENCI non lo avrebbe mai accettata in contrasto con i suoi dettati. Ciononostante nel primo elenco delle razze ammesse al “riproduttore selezionato” pubblicato sul sito ufficiale dell’ENCI, dove appaiono già 124 razze, ben 68 esigono la qualifica di eccellente in mostre speciali o raduni di razza! Di rilievo inoltre il fatto che la nostra razza non ci sia; forse perché ancora una volta il CIB sta riflettendo sul da farsi, dato che i requisiti deliberati dal Consiglio Direttivo dell’ENCI sono stati definiti sulla base delle proposte fornite dalla CTC valutate le indicazioni pervenute dalle associazioni specializzate. Il dato ormai è stabile e la tendenza non varia al passare dei semestri: il CIB paga ancora dazio rispetto alle altre associazioni specializzate, in cui gli ammodernamenti continuano a crescere. Di fatto l’elenco apparso sul sito ufficiale dell’ENCI fotografa la situazione della selezione nel settore cinofilo, e di conseguenza dei soggetti selezionati, nonché dei loro impatti sulle modalità di allevamento: mentre la domanda italiana del cambiamento cresce a ritmi sostenuti e il suo motore forse è proprio il “cane selezionato”, il CIB non si sviluppa, non cresce perché non innova e, in particolare, non investe in forze nuove. Occupiamo gli ultimi posti per cambiamenti propositivi,  contro una tendenza nell'area delle iscrizioni che nel 2005 ha  sfiorato i 1500 soggetti iscritti. A tutt’oggi non si è ancora compreso che la strada da seguire per ottenere una popolazione di bulldog migliore è quella di focalizzare gli sforzi sul singolo soggetto e non sull’allevatore, è il singolo cane che può e deve avere la qualifica di “soggetto selezionato” e quindi capace di poter dare un contributo positivo e migliorativo alla razza. Va da sé che l’obiettivo finale per un “allevatore selezionatore” sarà quello di avere il 100% di soggetti selezionati all’interno del proprio allevamento. Investire in qualità è un’opportunità di qualificazione della razza e solo così si può perseguire l’obiettivo finale rappresentato da una popolazione di soggetti tipici e sani; perché non và dimenticato che l’aspetto fondamentale del percorso da compiere riguarda il giusto equilibrio che deve essere mantenuto fra salute e tipicità del soggetto. Ciò che è essenziale salvaguardare, in ogni caso, è la piena rispondenza dei soggetti con lo standard ufficiale della razza. Questo è il mio pensiero ed è sicuramente perfettibile; per renderlo tale ho comunque bisogno di altre opinioni, e anche quando sarà funzionale a molti, insieme avremo bisogno del sostegno di tanti e dei “molti” per attuarlo. Questo spazio è stato ideato come un tazebao proprio per dare la possibilità a tutti di esprimere le loro opinioni e dare un contributo…Speriamo di arrivare compatti per presentarlo al CIB. Franco Porta

Simplydoor non è in alcun modo responsabile delle dichiarazioni rilasciate in questa rubrica. La totale responsabilità di quanto dichiarato è esclusivamente degli inserzionisti

 
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